Con Mario per far crescere Cosenza. Intervista a Rosaria Succurro

by Rosaria Succurro

Rosaria Succurro, è stata scelta dal sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, per far parte della sua squadra amministrativa. Una donna giovane che non risparmia energie e tempo per dedicarsi all’impegno amministrativo. “L’estate  cosentina, ci ha detto l’assessore, sarà di intrattenimento, momenti di aggregazione, incontri all’insegna di una città accogliente, viva, partecipata”.

di Pierluigi Gabriele

Assessore, lei è un esempio del tanto conclamato svecchiamento della politica, come si sente così giovane a ricoprire un ruolo tanto importante nell’esecutivo Occhiuto?

È stata per me una grande emozione e una grande opportunità entrare a far parte della squadra guidata dal sindaco Mario Occhiuto, ma anche una sfida, che ho trasformato in impegno concreto per la città di Cosenza. Ho iniziato il mio incarico quando avevo trentacinque anni, a mio avviso l’età ideale per poter intraprendere un percorso politico: si ha quasi piena consapevolezza di se stessi e si hanno l’entusiasmo e l’obiettività adatti per poter valutare l’ambiente circostante, proponendo in modo attivo e risolutivo strategie di miglioramento. Sono consapevole dell’importanza e della complessità dell’incarico che mi è stato affidato ed è proprio nella mia giovane età, uniti alla passione e agli strumenti acquisiti durante il percorso formativo e lavorativo, che trovo quotidianamente l’energia e l’entusiasmo per affrontare le criticità e dare un contributo al progetto di “cambiamento” della città di Cosenza che ha voluto il sindaco Occhiuto.

Occhiuto è stato uno dei pochi sindaci calabresi a puntare sulle donne, pensa che qualcosa stia cambiando anche nella nostra Regione?
Il ruolo delle donne è centrale nel Paese e ritengo che il sindaco Occhiuto abbia voluto  lanciare un messaggio forte, in un contesto tanto delicato quanto quello politico, soprattutto in questi anni  caratterizzati da una forte crisi economica che ha inevitabilmente portato uno sconforto generale. Le donne hanno quella maggiore sensibilità che consente di instaurare un contatto diretto con gli altri, una vera e propria empatia che nella vita di tutti i giorni, come in politica, può essere utile nella comprensione delle problematiche altrui. E poi la concretezza, il confronto, l’entusiasmo. Solo immedesimandoci realmente nel cittadino, dando voce alle loro idee e ai loro bisogni saremo in grado di cambiare il sistema. La Calabria ha bisogno dell’intelligenza, del lavoro e della passione delle donne e il rinnovamento della politica parte da un maggiore e più importante ruolo dell’universo femminile. Mi auguro che tante donne possano mettere la loro professionalità e competenza al servizio della politica, perché non si può rinunciare al cinquanta per cento di possibili talenti ed energie che possono servire ad amministrare il Paese.

Come sarà l’estate dei cosentini?
L’estate sarà una stagione ricca di intrattenimento, momenti di aggregazione, incontri all’insegna di una città accogliente, viva, partecipata. Cosenza offrirà tante iniziative culturali, musicali, artistiche che interesseranno diverse parti della città: il centro storico, il centro città e i diversi quartieri faranno da cornice, di giorno e di notte alle tante manifestazioni in programma: dal 21 giugno e fino al 9 agosto il lungofiume boulevard; nel mese di agosto l’estate sarà nei quartieri e a settembre ci sarà Invasioni con un fitto cartellone di eventi. La città accoglierà i turisti con i due punti informativi e promuoverà le sue bellezze con i percorsi a piedi e sul bus scoperto, sia diurni che notturni. Tanto spazio e divertimento per tutti: giovani, bambini, adulti e non ultimo la possibilità di raggiungere fino a tarda notte i luoghi simbolo dell’estate cosentina con i bus dell’Amaco.

Qual è il suo bilancio per questi primi tre anni di lavoro al Comune? 

Stare a contatto diretto con i cittadini, percepirne le difficoltà, le aspettative, ascoltare le loro idee, i loro progetti, i loro suggerimenti è stata una grande opportunità di confronto e di crescita. La persona è sempre l’artefice del miglioramento della vita sociale. Abbiamo tutti il dovere di cambiare in meglio la società che ci ospita. Io tento di farlo in ogni piccola mia azione, amministrativa e professionale, che mi porta ad interagire con il contesto sociale ed economico che ci circonda. Abbiamo intrapreso un progetto importante per la città di Cosenza per il quale mi ritengo soddisfatta seppur con ampi margini di crescita. Credo si siano poste le basi per una vera rivoluzione culturale e promozione turistica, per una città così ricca di storia e tradizioni, per arrivare alla costruzione di una Cosenza civica, in cui gli stessi cittadini sappiano viverla al meglio. Una visione della città che verte sulla rivalutazione degli spazi cittadini, di luoghi poco conosciuti, spesso dimenticati che sono stati trasformati e animati con iniziative culturali e musicali. Le iniziative in termini di comunicazione e organizzazione eventi, spesso apparsi inopportuni, sono state occasioni di aggregazione, di valorizzazione, di promozione della città, per far scoprire e vivere ai cosentini, ma non solo, le bellezze e le potenzialità di una città così ricca di arte, storia, tradizione e cultura, volano nello sviluppo economico della città.

A suo parere come sta reagendo la popolazione a tutte queste novità portate dalla vostra amministrazione?
Una “trasformazione” della città che all’inizio ha generato curiosità, ma credo soprattutto apprezzamento. Dai lavori pubblici, agli eventi, alla valorizzazione dei luoghi, dalla promozione turistica, alle forme di accoglienza, Cosenza si é caratterizzata come città aperta, viva. Avendo scelto la politica della trasparenza e della condivisione con i cittadini, l’opinione pubblica, com’è giusto che sia, presenta posizioni discordanti. La scelta di mettere sulla ribalta questioni finora sempre risolte all’interno del palazzo dei Bruzi, ha generato confronti, dibattiti critici ai quali abbiamo sempre cercato di dar risposta, rispettando le percezioni della cittadinanza. Una città che cambia, soprattutto quando c’è qualità nel cambiamento, é come la propria casa quando viene ristrutturata: all’inizio c’è qualche difficoltà ma poi i risultati che il cambiamento porta ripagano ampiamente i piccoli disagi iniziali. Il rapporto diretto, concreto e quotidiano con la vita nella città, con le decisioni da prendere e con i bisogni che emergono rende più osmotico il rapporto tra rappresentanti e rappresentati. Abbiamo dato spazio ai giovani, ascoltando le loro idee, incoraggiando i loro progetti, senza tralasciare le figure storiche della città, guide preziose nel promuovere iniziative importanti.

Caso rom: nei giorni scorsi, si è verificato un fatto disdicevole, con il sindaco che ha preferito lasciare la riunione dove presiedeva per parlare dei sistemi urbani della nostra città, che impressione ne ha avuto?
Ritengo che il fatto disdicevole non sia stato l’abbandonare la riunione che stava presiedendo, bensì disdicevoli sono state le frasi razziste pronunciate in un contesto che rappresenta lo Stato, garante dei diritti umani, inveendo contro le persone rom al momento temporaneamente ospitate presso una struttura abbandonata in via Vaglio Lise. L’aver proseguito in un clima caratterizzato da sentimenti xenofobi avrebbe significato andar contro ai propri principi morali e agli ideali su cui si è fondata la condotta della giunta. Cosenza é una città storicamente accogliente, l’esecutivo del quale mi onoro di fare parte, guidato da Mario Occhiuto, fin dal primo giorno del suo insediamento ha messo al primo posto il rispetto della persona e dei diritti umani qualunque sia la razza, la religione il colore della pelle. Il rispetto dei diritti di tutti, ovviamente, è  soprattutto rispetto ai cittadini ai quali va garantita una città bella, accogliente, sicura e tranquilla.

Assessore cosa farà da grande?                                                                            

Intanto continuo a vivere questa bella ed entusiasmante esperienza amministrativa che ha segnato, sicuramente in maniera determinante la mia formazione professionale e politica. Per quanto riguarda il futuro, metto a disposizione di quella parte politica che mi ha scelto per questo prestigioso incarico, le capacità, eventualmente, dimostrate e le competenza acquisite.

Come concilia tutti gli impegni amministrativi con la vita privata?
Non sono solo gli impegni amministrativi, ma anche quelli professionali uniti agli impegni di routine comuni a tutti i cittadini. Cerco di soppesare le priorità, dedicando attenzione e tempo alle questioni richieste dal mio assessorato, per contribuire alla riuscita del bene della mia città d’adozione. Trovare il giusto equilibrio significa aver integrato le proprie mansioni alla propria quotidianità e io, oggi, mi sento una persona serena, sempre all’erta per il raggiungimento di obiettivi in continua evoluzione.

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