San Giovanni in Fiore, tra i comuni simbolo degli emigrati

I calabresi d’origine mantengono il richiamo delle radici. Tutta la politica deve lavorare perché partire dalla Calabria sia una libera scelta

by Rosaria Succurro

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – “Per lo sviluppo della Calabria è utile investire sul turismo delle radici, legato alla memoria e all’affezione degli emigrati rispetto alle loro origini”. Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che alla Farnesina ha partecipato alla presentazione del volume primo rapporto sul turismo delle radici in Italia, redatto da Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera nell’ambito di un progetto dell’Università della Calabria, con il contributo del ministero degli Affari esteri.

“Come il libro documenta in dettaglio, la Calabria – prosegue la sindaca – è tra le regioni più segnate dall’emigrazione, e San Giovanni in Fiore ne è forse l’emblema. L’aspetto chiave, approfondito dal testo, è che i calabresi d’origine mantengono il richiamo delle radici e, grazie alle migliori possibilità di comunicazione e spostamento, giungono di frequente nei comuni in cui nacquero i loro avi, desiderosi di conoscerne la storia, i luoghi, le tradizioni, con il bisogno interiore di ricostruire quei fili dell’appartenenza che non si sono mai spezzati, malgrado le distanze. Questo primo rapporto – commenta la sindaca Succurro – è un prezioso riferimento: fornisce un quadro preciso dei movimenti turistici connessi alle migrazioni dall’Italia, spesso caratterizzati da scambi culturali che hanno alimentato i contatti con i figli dell’emigrazione e favorito la crescita economica e sociale di vari territori, specie calabresi.